sabato, dicembre 31, 2005
venerdì, dicembre 30, 2005
High tech. Le cuffie dei lettori mp3? Possono creare danni all'udito.
Da: Quotidiano Nazionale.it
Beate le vecchie e ingombranti cuffie a discapito dei mini auricolari usati per l'iPod e i lettori Mp3. E' quanto sostiene uno studio della Northwestern University (New York) che indica i danni causati dalle cuffiette invisibili e tanto alla moda. Secondo gli esperti, si rischiano danni gravi all'udito . «Nessuno conosce realmente i rischi - spiega Dean Garstecki, direttore del dipartimento di scienza e disturbi della comunicazione della Northwestern - quel che è certo è che i giovani se ne infischiano, sottovalutando il rischio al quale vanno incontro». Ma qual è il vero danno causato dagli auricolari per ascoltare l'iPod? Secondo la ricerca, è la loro posizione. Essendo messi direttamente nell'orecchio, a stretto contatto con i timpani, il rischio aumenta. Se a questo si aggiunge il volume al massimo, è come se 'sparassimò nell'orecchio 9 decibel, paragonabili al rumore prodotto da un allarme o da un tagliaerba.
High tech. Un nuovo Trojan in falsi banner Adsense.
Da: puntoinformatico.it
È di recente comparso sulla scena un cavallo di Troia capace di creare falsi banner pubblicitari in tutto simili a quelli Google AdSense. Se l'utente clicca su uno di questi banner viene diretto verso risorse on-line che nulla hanno a che fare con il contesto della pagina visitata: in genere si tratta di siti porno o di scommesse. Come riportato da Techshout.com, i falsi banner si distinguono dagli originali AdSense per essere costituti da semplice testo HTML anziché da un'immagine: nonostante questo, un comune navigatore difficilmente noterebbe la differenza. Per il momento non si conosce ancora il meccanismo con il quale il cavallo di Troia si diffonde e si installa nel sistema.
giovedì, dicembre 29, 2005
Economia. Mario Draghi nuovo governatore di Bankitalia.
mercoledì, dicembre 28, 2005
High tech. I primi masterizzatori Blu Ray Pioneer usciranno a gennaio.
Pioneer ha annunciato che i primi masterizzatori e lettori Blu-Ray arriveranno a gennaio in Giappone e poi, entro la primavera, in tutto il mondo. Il primo lettore - masterizzatore si chiamerà BDR-101A e supporterà i DVD Blu-ray, i dischi a strato singolo scrivibili e riscrivibili. I dischi a doppio strato saranno in sola lettura. Il BDR-101A sarà interfacciabile via ATAPI; le misure: larghezza 14,88 millimetri, altezza 42 millimetri e profondità 198 millimetri. Il peso sarà di 1,1 kg. I prezzi non sono stati ancora annunciati.
High tech. MSN 8 Beta? Attenti è un trojan!
Da: puntoinformatico.it
Stanno circolando messaggi di instant messaging che invitano a scaricare una beta del futuro MSN Messenger: il link "MSN Messenger 8 Working BETA" mira in realtà ad un cavallo di Troia. Virkel.f, questo il nome del malware che installa sui computer compromessi una backdoor con cui entrano a far parte di una botnet utilizzabile da cracker senza scrupoli per rubare dati e lanciare attacchi di distributed denial of service (DDoS) verso certi siti. Il cavallo di Troia è anche in grado di uccidere i processi di alcuni software antivirus e bloccare l'accesso ai più noti siti sulla sicurezza.
Economia. L'Antitrust multa Wind per pubblicità ingannevole.
Economia. Il 2006 costerà 1110 euro in più a famiglia.
Per leggere il comunicato ufficiale cliccate qui.
martedì, dicembre 27, 2005
High tech. Vende pubblicità "al pixel". Ora è milionario.
Alex Tew, un ragazzo di 21 anni che vive a Cricklade, nel Wiltshire, cercava soldi per mantenersi gli studi universitari. Ha così deciso di aprire un sito e vendere i pixel che lo compongono come spazio pubblicitario, al costo di un dollaro a pixel. Ora la sua pagina "The Million Dollar Homepage" è zeppa di annunci pubblicitari, ma soprattutto, lui è arrivato a guadagnare quasi un milione di dollari!
"E' difficile credere a quello che è successo - ha detto - il successo del sito è la prova del grande potere di internet''.
lunedì, dicembre 26, 2005
High tech. Microsoft - i bilanci della campagna antipirateria del 2005
Il tasso medio di software pirata registrato è stato pari al 21%. Fanalino di coda la Campania con il 46%.
venerdì, dicembre 23, 2005
High tech. 30gigs.com - Un account e-mail da 30 giga
Se non avete ancora ottenuto un invito per gmail non preoccupatevi. Con 30gigs.com potrete ottenere un account da 30 giga! Il servizio funziona su invito, come per gmail, ma è possibile registrarsi senza averlo, compilando il campo: "Create a 30gigs account", sulla barra qui a destra, grazie a exploit.blogsfere.it. Si può impostare anche la lingua italiana. Allora, registratevi!
High tech. Straordinaria offeta di Telecom... alla Francia
Nel suo ultimo spettacolo, Beppe Grillo, pubblicizzando Skype, e comparando il costo di una telefonata fatta tramite Skype a Telecom, aveva detto che la Telecom è un'azienda che deve morire per le tariffe che pratica. Forse i francesi non la penseranno così, ma gli italiani....
giovedì, dicembre 22, 2005
High tech. Un progammatore scopre una falla nei prodotti Symantec
mercoledì, dicembre 21, 2005
Politica. L'UE apre un indagine sugli incentivi per l'acquisto del decoder digitale terrestre.
High tech. Modifica Xbox 360 - Per Microsoft nessun rischio
Politica e Finanza. Fiorani: "Valentino talpa di Ricucci". Il ministro smentisce e minaccia querele
Una talpa all'interno del Governo. Il sottosegretario alla Giustizia Giuseppe Valentino, esponente di Alleanza Nazionale, mise al corrente l'immobiliarista Stefano Ricucci del fatto che i Giudici di Milano stavano intercettando la sue telefonate. Lo rivela durante gli interrogatori il banchiere Gianpiero Fiorani, arrestato alcuni giorni fa nell'ambito della inchiesta sulla scalata di Bpi alla Antonveneta. Rivelazioni che sono state pubblicate oggi da alcuni importanti quotidiani e che hanno fatto infuriare l'ex missino, il quale ha annunciato l'intenzione di adire le vie legali: "E' falso che abbia rivelato a Ricucci che il suo telefono fosse intercettato. Non ne sapevo nulla e non ne potevo sapere nulla. Oggi presenterò una querela per calunnia - ha tuonato Valentino - conosco Ricucci e sono stato il suo avvocato finché non ho avuto funzioni di governo. Questo è tutto. Non permetterò che la diffusione di queste menzogne resti impunita".
Finanza. Le modifiche a Bankitalia
I TESTI degli emendamenti del governo al disegno di legge sul risparmio sono ancora all'esame degli uffici della Camera che ne stanno valutando l'ammissibilità. Ma dalle indicazioni del ministro Giulio Tremonti appare chiara la novità più significativa della riforma proposta. Il ruolo del governo per la nomina del Governatore di Bankitalia diventa molto più rilevante, perché propone al Quirinale - al quale resta il potere di firmare (o meno) la nomina - il nome designato, "sentito il Consiglio superiore di Bankitalia". L'organismo della banca centrale perde dunque la facoltà di proporre il Governatore di Bankitalia. Ecco in sintesi le novità illustrate da Tremonti. Nomina Governatore. Sarà nominato dal Capo dello Stato su proposta del governo, sentito il Consiglio superiore di Bankitalia. Mandato. Il mandato del Governatore sarà a termine, per sei anni rinnovabile, una sola volta, per altri sei. Direttorio. Mandato a termine anche per il direttorio di Bankitalia, mentre la nomina resta attribuita al Consiglio superiore dell'istituto. E' prevista una fase transitoria e il rinvio allo statuto di Bankitalia affinché in prima applicazione si eviti la decadenza integrale di tutto l'organismo. Lo statuto definirà le scadenze per consentire la continuità dell'organismo. Passa poi il principio della collegialità delle decisioni al vertice di Bankitalia. Concorrenza. E' affidata congiuntamente a Bankitalia e Antitrust la competenza sulla concorrenza bancaria. Ma sulla questione c'è un dubbio di ammissibilità che la Camera sta esaminando: i poteri di controllo sulla concorrenza bancaria sono infatti stati già oggetto di emendamenti alla riforma del risparmio bocciati da Camera e Senato.
Proprietà. Moratoria di tre anni per il passaggio in mano pubblica della proprietà delle banche. Il governo ha anche deciso di non congelare i diritti di voto delle banche. Falso in bilancio. Sul falso in bilancio, il governo cancella il "giro di vite" introdotto dal Senato e ripropone la versione originaria, approvata in prima lettura dalla Camera. Lo prevede il maxiemendamento alla legge sul risparmio presentato dal governo a Montecitorio. Rispetto al testo del Senato, il maxiemendamento "ammorbidisce" le norme sul falso in bilancio: gli anni di reclusione per chi fa false comunicazioni sociali scendono da un massimo di cinque anni a un massimo di due.
martedì, dicembre 20, 2005
High tech. Xbox 360 - Gli hacker sulla buona strada per la modifica della consolle
Appena qualche settimana dopo il debutto sul mercato di Xbox 360, la nuova console da gioco di Microsoft, gli hackers sono già riusciti a violare, in parte, il codice del dispositivo. Un gruppo di hackers chiamato "Team PI Coder" afferma di aver trovato un modo di estrarre il codice sorgente dei giochi Xbox 360 così come viene caricato nella console. Secondo gli esperti di sicurezza il fatto di disporre del codice raw dei giochi rappresenta il primo passo verso il cracking di Xbox 360: in sostanza per ora è stato esposto il file system usato dal dispositivo, che è risultato tra l’altro non molto diverso da quello della prima versione di Xbox. Il Team PI Coder ha rilasciato un "extractor tool" che può essere potenzialmente usato per copiare i giochi. Ovviamente questa utility è da ritenersi illegale, senza contare che i dumps non possono essere caricati manualmente nel dispositivo e non è possibile eseguirli su un PC.
Microsoft non ha ancora commentato la notizia, ma un portavoce dell'azienda ha ribadito che in Xbox 360 sono state implementate funzionalità di protezione lato hardware e lato software per impedirne l’hacking e il modding. A quanto pare i nuovi sistemi di protezioni sono frutto dell'esperienza fatta su Xbox 1, la prima generazione della console, che era stata un facile bersaglio per gli hackers. I popolari "mod chips", realizzati per annuale i sistemi di protezione, consentono oggi di eseguire dischi piratati ed installare vari tipi di applicazioni come per esempio il sistema operativo Linux su Xbox 1. Un'altro gruppo di hackers, chiamato CLEAR, ha rilasciato oggi stesso un dump del gioco Madden NFL 06 in formato ISO senza "dummy space". Questo tipo di formato non richiede l'uso dell'extractor di PI, o di altre utility basate sul suo codice sorgente, ma può essere aperto e visualizzato con i classici tools disponibili per trattare le ISO di Xbox (Qwix, xISO, etc.).
Economia. Per Standard & Poor's il 2006 di Fiat sarà più positivo del 2005
Da: economia.virgilio.it
Per il gruppo Fiat "il 2006 sarà un anno ancora più positivo rispetto al 2005 che già ha evidenziato un chiaro miglioramento e ha portato a un miglioramento dell'outlook da negativo a stabile". Lo ha dichiarato l'analista corporate di S&P'S Guy Deslondes durante la presentazione del rapporto annuale dell'agenzia di rating a Milano. Deslondes ha aggiunto che "se vedremo segnali positivi dal gruppo ci potrà essere una revisione del rating". Per quanto riguarda poi il possibile ritorno di Fiat sul mercato dei capitali, Deslondes ha detto che sarebbe un segnale positivo. "Non abbiamo mai pensato che Fiat non sarebbe tornata sul mercato dei capitali. L'emissione di un bond sarebbe un segnale sicuramente positivo per una società in fase di ristrutturazione e stabilizzazione dei propri risultati".
Deslondes ha poi sottolineato che S&P'S non ha mai avuto grandi preoccupazioni per quanto riguarda la liquidità del gruppo. "Il problema infatti era la performance operativa". L'analista ha infine precisato che il 2006 sarà un anno critico per Fiat per il lancio di molti nuovi modelli oltre alla nuova Punto e per l'azione sui costi che "dovrebbe essere più tangibile".
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Ecco i dati del Sole24Ore sulla situazione delle grandi aziende in Italia:
lunedì, dicembre 19, 2005
Politica e finanza. Intervista a Giovanni Consorte: "Ecco la mia verità"
Giovanni Consorte, l’indagato “rosso” , il sospettato numero uno per aver portato le cooperative accanto ai “furbetti” impresentabili delle scalate d’estate, il manager che vuole prendersi la Bnl turbando i sonni di Luigi Abete, se ne sta nel suo ufficio a Bologna. Cosa sta facendo? «Sto leggendo l’ordinanza della dottoressa Forleo...».
Beh, naturale, lei è indagato, si sta informando... «Piano con le parole: non ho ancora ricevuto nulla, neanche una cartolina. Ho appreso tutto dai giornali. L’ordinanza l’ho scaricata da Repubblica.it: su 56 pagine ho contato 18 righe dedicate a me e a Sacchetti».
Sono giornate pesanti per il manager dell’Unipol, che per la verità non è solo un manager. È qualche cosa di più: è l’uomo della finanza, che ha portato le cooperative a giocare in campi diversi dal passato, in quelli del potere economico, a sedere nei consigli di amministrazione che contano nel paese. Consorte, ad esempio, è consigliere di Telecom Italia, accanto a Marco Tronchetti Provera. Chicco Gnutti - definito su Repubblica «un capitalista straccione», - socio di Unipol nell’Hopa, definita la «bicamerale degli affari», è importante azionista di Olimpia, che controlla Telecom, e siede nel consiglio di amministrazione del Monte dei Paschi di Siena. La piccola Unipol, però, ne ha fatta di strada. Con Consorte, piaccia o no, è diventata un gigante delle assicurazioni e della finanza. Ah la finanza, parola tremenda per la sinistra, come se fosse il diavolo, simbolo evocativo del capitale speculativo-aggressivo-sfruttatore, e chiunque si avvicini ad essa viene purtroppo contagiato. Può oggi una società controllata dalle cooperative, ma quotata in Borsa, quindi aperta all’influenza del mercato dei capitali e alla concorrenza, restare estranea alla finanza? Nemmeno per sogno.
Lo sa, che nei ds ci sono divisioni sull’azione dell’Unipol e sul suo comportamento? «Mi dispiace. Ma non mi sono mai interessato agli scontri tra la destra e la sinistra dei ds. Nè mi interessano le eventuali strumentalizzazioni di questi giorni. Io sono il responsabile di un’impresa importante che cerca di avere una risposta: dopo cinque mesi vorrei sapere se l’Unipol può comprare la Bnl. Mi dicano sì o no e la facciamo finita».
Ma anche se le Autorità dicessero sì o no all’Opa sulla banca di Abete, la partita non sarebbe finita per niente. Anzi, in caso positivo, se l’Unipol si prendesse la Bnl, inizierebbe tutta un’altra partita, bancaria, finanziaria, ci permettiamo di dire: di potere. Oggi in Italia le banche e i mezzi di informazione sono gli strumenti del consenso e del comando. Se una banca delle dimensioni e del radicamento territoriale della Bnl, purtroppo reduce da anni di deludende gestione nelle mani di Abete, passasse al mondo cooperativo non c’è alcun dubbio che ci sarebbe qualche salotto in più e si respirerebbe una ventata di aria fresca. Se i giornali confindustriali invitano le cooperative a occuparsi di supermercati e non di banche, una ragione ci sarà.
Ma oggi la difficoltà vera è la posizione di Consorte. «Concorso in aggiotaggio», «aggiotaggio informativo», sono le accuse delle Procure di Milano e di Roma. Lei ha preso i soldi da Fiorani e li ha usati per investirli in Borsa. «Ho già chiarito in un comunicato la natura di quei fondi e di quegli investimenti: adesso sto ricostruendo operazione per operazione, numero per numero, così risponderò a chi sarà interessato a conoscere. Non c’è nulla di illecito. E visto che nessun si è interessato alla mia precisazione, mi comprerò delle pagine di pubblicità sui giornali per rendere nota la mia posizione». Sono proprio i legami con Fiorani ad avere suscitato l’interesse dei magistrati, in relazione alla scalata Antonveneta, la madre di tutti i guai.Il gioco è pesante: chi ha concertato, senza dichiararlo pubblicamente, la conquista di Antonveneta, con «complicità istituzionali» come dicono i magistrati, finisce dritto dritto nelle inchieste di Milano e di Roma. Pare di capire che le procure vorrebbero conoscere perchè mai Unipol è andata a comprare azioni Antonveneta nell’ultimo giorno utile prima dell’assemblea di Padova e poi ha votato con la cordata di Fiorani. «Perchè volevo difendere gli interessi dell’Unipol in Antonveneta: mi avevano promesso un accordo per la vendita delle nostre polizze e invece mi hanno preso in giro, scegliendo il Lloyd adriatico. E io che cosa dovevo fare? Prendere sberle, stare buono e far finta di niente? Nemmeno per sogno: ho comprato le azioni, informando prima la Consob, e ho votato in assemblea».
Lei ha «concertato» con Fiorani? «No». Lei voleva scalare il Corriere della Sera? «No. Lo hanno scritto tutta l’estate, anche se abbiamo sempre detto che c’entravamo niente: finalmente adesso si sono accorti che Unipol non ha mai comprato un’azione Rcs». Le cooperative possono rinunciare alla Bnl? «No, i consigli dell’Unipol e della Holmo, i nostri azionsiti di controllo, hanno confermato il loro impegno e la loro fiducia. Non abbiamo avviato questa iniziativa per gioco. È un’operazione importante».
E gli alleati stranieri sono in fuga? «Nemmeno per sogno, sono più motivati che mai e anche un po’ incavolati. I giapponesi della Nomura sono indignati del fatto che la nostra offerta non abbia ancora ricevuto una risposta finale dalle Autorità, mi hanno detto che lo faranno presente all’ambasciatore di Tokio a Roma».
Cosa sarà del presidente dell’Unipol? Sopravviverà alla bufera, continuerà ad avere la fiducia dei suoi azionisti, delle cooperative?«Sono un manager, rispondo al consiglio di amministrazione, agli azionisti. Le cooperative sono composte da gente seria e responsabile, la campagna politica e di stampa scatenata contro l’Unipol è indegna». Su questo non ci piove: se la sinistra si è aperta negli anni alla cultura del mercato è anche per merito delle cooperative, della loro sensibilità sociale, dei loro investimenti, del loro lavoro. Sono imprese serie, che non minacciano licenziamenti per avere i soldi dallo Stato.
Consorte, e adesso che succede? «Niente, che deve succedere? Anzi mi è venuta fame, vado a mangiare».
Politica e Finanza. Interrogatorio - Fiorani dice tutto: "Avevamo coperture politiche"
Gianpiero Fiorani è un fiume in piena. Il procuratore aggiunto Francesco Greco alle 10 di mattina si presentano a San Vittore. L'obiettivo è chiaro: costringere Fiorani a bruciarsi i ponti alle spalle, a tradurre in rivelazioni concrete le promesse fatte nel primo verbale: l'impegno non solo di riportare in Italia i soldi, ma di fare finalmente chiarezza sulle sue operazioni, sui suoi complici, sui suoi protettori. E Fiorani non delude le aspettative. Per undici ore filate, nella saletta al pianterreno del carcere, vuota il sacco. Su più di un passaggio inchioda il governatore della Banca d'Italia Antonio Fazio alle sue responsabilità. Ma si spinge anche più in là. Mette a verbale molti nomi che i pm si aspettavano di sentire. Ma anche nomi nuovi, inattesi e clamorosi. Verbale, naturalmente, secretato. "Avevamo coperture politiche e giudiziarie ad altissimo livello". Questo dichiara Fiorani al giudice preliminare Clementina Forleo e ai pubblici ministeri. Fiorani rivela i nomi delle talpe che spiavano i magistrati per conto della Popolare di Lodi, di chi faceva sapere quali telefoni erano intercettati e quali no. Si parla di Tarolli e Grillo, i parlamentari di fiducia di Fazio. Certo, si domanda di Stefano Ricucci ed Emilio Gnutti, compagni di scorribande. Ma i pm hanno un'idea precisa e Fiorani la conferma in pieno durante gli interrogatori: c'era un accordo con Fazio per scalare Antonveneta. Non solo. Il rapporto durava da tempo. Il punto chiave, però, per l'accusa è un altro. E Fiorani ancora una volta risponde "sì". Fazio non si sarebbe messo così totalmente in gioco per amicizia dei "furbetti del quartierino".
Macché, spiega l'uomo di Lodi, c'era qualcuno più in alto, in grado di esercitare pressioni su Fazio. Qualcuno che avrebbe avuto interesse alla difesa dell'italianità delle banche non solo per ragioni ideali, ma anche per potersi servire dell'appoggio di Lodi per compiere altre operazioni. Una in particolare: la scalata a Rcs, il gruppo che controlla il Corriere della Sera. I pm chiedono conto a Fiorani di decine di episodi. Di colloqui telefonici intercettati. Ma su uno si soffermano in particolare: è mezzanotte e dodici minuti del 12 luglio. E' la notte del "bacio in fronte" di Fiorani al governatore Fazio, che ha appena messo la firma per l'Opa su Antonveneta. Al tavolo di un ristorante di Valeggio sul Mincio, Emilio Gnutti è seduto con il premier Berlusconi. Chiuso il telefono con il governatore, Fiorani chiama Gnutti, gli racconta dell'ok tanto atteso, parla con il Cavaliere. Gnutti è un fiume in piena e rivela a Fiorani: "Ho sentito il presidente commosso della cosa, gli ho detto che andremo avanti con Rcs e che ci deve dare una mano". Pochi minuti dopo è sempre Gnutti che telefona a sua moglie: "Il governatore ha firmato un minuto fa e Berlusconi ha parlato in diretta con Fiorani". Di tutto questo i pm hanno chiesto conto all'ex ad di Lodi. E lui non si è tirato indietro. I magistrati nei prossimi giorni dovranno trovare riscontri. Prove. Prima di un'eventuale nuova ondata di provvedimenti.
domenica, dicembre 18, 2005
High tech. Software - Con Coolstreaming Tv su Internet: canali tv, film, documentari, Serie A e Champions league.
Da: corriere.it
Si diffonde Coolstreaming, un software che «condivide» le tv via web. Il programma si aggancia ai siti delle tv estere che danno le partite in diretta e con il peer-to-peer aggira gli intasamenti dei server. Tutto attraverso Internet e il P2p. Tutto, ovviamente, gratis. Dal boom di Napster sono passati un po' di anni e molti bit, che hanno continuato a viaggiare nei circuiti Peer-to-peer (da utente a utente) in barba al copyright. L'ultima frontiera del fenomeno ora va a toccare l'oggetto del desiderio di milioni di telespettatori: il pallone. Con l'offensiva di Sky contro la pirateria, vedere il grande calcio senza pagare è diventato difficile. Ma col P2p sembra che ormai si possa fare tutto o quasi. Basta un programmino, Coolstreaming, e qualche ricerca nei forum giusti per vedere gli incontri di punta dei principali campionati europei e della Champions League. Il software si basa un dato di fatto forse poco conosciuto: le partite italiane sono trasmesse in diretta anche all'estero, soprattutto nell'Estremo Oriente, ma anche in America. Per vederle gratis, basterebbe poter ricevere quei canali che hanno acquistato i diritti. Ma come farlo? Attraverso Internet, ovviamente. Numerose tv, infatti, trasmettono via web, in streaming (ovvero con un flusso di dati audiovideo).
Purtroppo se anche soltanto poche centinaia di persone si collegano al server della tv in questione, questo collassa sotto il peso delle richieste. Ed è qui che interviene Coolstreaming. Il programma, infatti, sfrutta il concetto del P2p per condividere tra gli utenti il flusso di dati. Ogni navigante, riceve sul suo computer il video e l'audio, e allo stesso tempo, ne rimanda una parte ad altri utenti. Il funzionamento è simile a quello di Bittorent, un altro software P2p che in pochi mesi è diventato l'incubo di Hollywood visto che consente la condivisione illegale degli ultimi successi cinematografici.
Il funzionamento di Coolstreaming è semplicissimo. Si installa il programma, si selezionano i player con cui vedere i video (come Windows Media Player e Real Player) e con un clic si apre l'emittente prescelta tra quelle suggerite dal programma. Dopo un momento di attesa, la partita comincia. Chiaramente non bisogna attendersi una qualità simile a quella della televisione: blocchi temporanei (che spesso dipendono da sovraccarichi del server della tv che trasmette la partita) e immagini un po' sgranate sono all'ordine del giorno. Il commento, poi, non è certo quello di Pizzul, Piccinini o Caressa. Di solito è in qualche idioma incomprensibile ai più, come il cinese o l'arabo. Ma le partite si vedono eccome. «Più siamo e meglio è»: è questo il concetto che nei forum si premurano di diffondere i primi discepoli di Coolstreaming. Sottolineando quindi uno dei punti chiave del P2p: più gente condivide un certo file, più rapidamente gli altri potranno ottenerlo. Nel caso di uno streaming, la maggior velocità si traduce in miglior qualità e in meno pause nel video. Altri utenti hanno organizzato delle vere e proprie guide tv con cui sapere su quali canali andare a trovare gli incontri: vanno forte soprattutto le cinesi CCTV-5 e Guangdong Sports, oltre all'americana Espn. I più tecnici si prodigano in consigli: «Chiudete tutti gli altri programmi P2p» e «Avviate il canale da vedere almeno 5-10 minuti prima dell'inizio del match, per ottimizzarlo» sono i più comuni.Il fenomeno è al momento ancora embrionale, così come la messa a punto di Coolstreaming. Facile immaginare però che il passaparola aiuterà una rapida diffusione del programmino, che nelle prossime versioni dovrebbe diventare ancora più efficiente. A quel punto Sky e Telecom (che vende le partite attraverso il portale RossoAlice) potrebbero iniziare a preoccuparsi. Difficile, però, pensare a quali contromisure legali adottare per arginare Coolstreaming: tecnicamente il software «agevola» soltanto la diffusione dei programmi, assolutamente legali, di tv estere. Un'altra frontiera nella lotta al P2p sembra aprirsi.
Il sito ufficiale di coolstreaming dove scaricare il software è: http://www.coolstreaming.it/
Per scaricare direttamente: http://www.coolstreaming.it/download/fclick.php?fid=122
venerdì, dicembre 16, 2005
High tech. Google ora cerca anche la musica
L'onnipresente Google lancia il servizio Google Music Search, attraverso il quale è possibile cercare varie informazioni sul mondo musicale, visualizzando copertine, elenchi di canzoni, discografie di band e cantanti, ma anche fornire informazioni utilizzando le Google News e le recensioni e testi delle canzoni dai siti specializzati.Il servizio permette anche di essere indirizzati ai maggiori siti di vendita di musica on-line (iTunes Music Store, Amazon, Rhapsody, MSN Music). L'intenzione dei creatori di Google non è, comunque, di vendere direttamente musica on-line. Il gigante di Mountain View fornisce, in questo modo, un servizio implementativo al mercato musicale on-line in continua crescita, collaborando con i maggiori store che forniranno gli elenchi dei loro inventari da inserire nel motore di ricerca."Non stiamo dando vita ad un nostro music store; stiamo semplicemente fornendo un servizio che permette di approfondire e acquistare legalmente tracce audio tramite piattaforme riconosciute", ha dichiarato il vice presidente del settore musicale "Search products and user experience" di Google, Marissa Mayer, "in questo modo soddisferemo le richieste degli utenti, che da tempo chiedevano un supporto di questo tipo. Non l'abbiamo fatto in passato, adesso i tempi sono maturi".
High tech. Microsoft annuncia una nuova falla nella sicurezza di Windows
Microsoft ha avvertito gli utenti del suo sistema operativo Windows di un difetto "critico" per la sicurezza nel suo software a causa del quale altri potrebbero assumere il controllo completo del computer.
Il maggior produttore al mondo di software ha diffuso un cosiddetto "patch" (una sorta di "cerotto") per risolvere il problema in occasione del suo bollettino mensile. Il problema riguarda principalmente il sistema operativo Windows e il browser Internet Explorer di Microsoft.
Esperti di sicurezza informatica e Microsoft hanno spinto gli utenti a scaricare e installare il patch disponibile sul sito www.microsoft.com/security.
Politica e finanza. Le ammissioni di Fiorani: "Sì, è vero, ho preso quei soldi"
Da: http://www.repubblica.it
"Le mie dichiarazioni appaiono inverosimili anche a me". Dal testo della richiesta di arresto si scopre che nel corso dei tre interrogatori cui è stato sottoposto prima di finire in carcere, Fiorani ha modificato progressivamente la sua versione dei fatti. Fino ad ammettere di avere creato con i fondi sottratti a Bpl una cassa "nera" utilizzata per arricchimento personale per distribuire quattrini a personaggi esterni alla banca. Un meccanismo che si riprometteva di replicare in grande - rastrellando, secondo la Procura, almeno duecento milioni di euro - anche in occasione della scalata Antonveneta. Ad incastrare Fiorani è la testimonianza del suo collaboratore Silvano Spinelli, finito ora agli arresti domiciliari. I pm chiedono a Spinelli: è vero che lei ha gestito le posizioni di alcuni clienti della Bpi i quali le retrocedevano parte dei guadagni conseguiti? "Sì è vero, con alcuni clienti mi ero accordato perché questi mi retrocedessero in contanti parte dei guadagni che Boni (direttore finanziario, arrestato, ndr) faceva conseguire investendo in titoli. In particolare tali clienti mi retrocedevano almeno il 40 per cento del guadagno, consegnandomi il denaro contante che spartivo con Fiorani e Boni. I clienti prelevavano il denaro contante e me lo consegnavano in ufficio. Era stato Fiorani a suggerire di sondare questi clienti per verificare se fossero disposti a dividere gli eventuali guadagni che noi potevamo fare avere loro. Posso dire solo che quello che noi abbiamo guadagnato era utilizzato per arricchimenti personali". A quel punto viene interrogato Fiorani che dichiara: "Prendo atto delle dichiarazioni rese da Spinelli e le confermo. Immagino che come era avvenuto in precedenza avremmo anche diviso eventuali plusvalenze relative all'operazione Antonveneta". Poi cerca di dare una spiegazione un po' vaga dell'utilizzo dei quattrini: "Spinelli utilizzava questo denaro per sistemare alcune posizioni delicate di cui non ricordo l'entità né il nome". I pubblici ministeri incalzano, chiedono cosa Fiorani intenda dire, a quel punto il banchiere fa retromarcia: "Preciso che in effetti si trattava di un sistema per creare una sorte di cassa nera. Ho bisogno di riflettere per indicare le esatte utilizzazioni di questa cassa. Effettivamente quello che ho dichiarato fino adesso, che utilizzavamo questo nero per sistemare delle operazioni incagliate, come appare inverosimile alla Signoria Vostra appare inverosimile anche a me. Prendo atto che un teste ha riferito, che in occasione di un pagamento riservato a persona esterna alla banca, io lo abbia indirizzato da Spinelli per farsi dare del contante e dichiaro che la circostanza potrebbe essere verosimile. Tuttavia in questo momento non riesco, anche a causa della fatica di questo lungo interrogatorio, ad essere più preciso". La "cassa nera", dunque, veniva utilizzata anche per pagamenti a personaggi esterni alla banca di cui Fiorani dice di non ricordare nomi e dettagli. Ma ammette anche che molti dei quattrini erano destinati al suo arricchimento personale, e venivano investiti in business azionari e affari immobiliari, come le due ville faraoniche in Sardegna e in Francia. La villa di Cap Martin è intestata ad una società ombra, in realtà Fiorani ammette di esserne il proprietario: "La Liberty è una mia società con la quale ho proceduto all'acquisto della villa di Cap Martin. L'operazione è avvenuta nel seguente modo: avevo raggiunto un accordo con Gnutti perché lui mi retrocedesse una parte degli utili che avrebbe conseguito sui bond della Kamps che gli avevo fatto avere. Decidemmo di comune accordo la cifra in circa tre milioni di euro. Sono stato io a proporre a Gnutti l'operazione Kamps perché sapevo che lui era interessato all'acquisto di titoli particolarmente redditizi. Ovviamente l'operazione prevedeva un riconoscimento per me per averla costruita a quel modo". Stesso sistema per comprare la residenza in Sardegna: "Villa Alberta è mia. La società ha ottenuto un finanziamento di un milione e mezzo dalla Bpl del quale mi sono occupato personalmente. Il conto Gattuccio è stato utilizzato per pagare la parte in nero della villa in Sardegna, costata complessivamente 3,5 milioni di euro". E il conto Gattuccio fa parte della lunga serie di conti dove Fiorani e i suoi complici facevano approdare le regalie - ma forse bisognerebbe parlare di tangenti - che i clienti privilegiati della banca erano costretti a versare loro. "Sul conto Gattuccio - ammette Fiorani - le perdite le copriva Besozzi mentre i guadagni venivano divisi formalmente con Spinelli e sostanzialmente anche con me".
Politica e finanza. Bufera su Antonio Fazio, Fiorani sabato sarà interrogato
«Sto benissimo, sono un po’ in ritardo». Neppure l'arresto di Fiorani e degli altri vertici della Bpi hanno avuto il potere di scuotere il numero Uno di Palazzo Koch dalla sua imperturbabilità. Così, mercoledì sera, entrando alla Bce per la cena del Consiglio direttivo dell' Eurotower, Antonio Fazio si limita a dire ai giornalisti che lo assediano che sta benissimo e che vorrebbe andare a cena. Intanto, in Italia Fiorani ha trascorso la sua prima notte in carcere in una cella del Centro clinico di San Vittore (controllata 24 ore su 24), e il titolo della Bpi cala del 5,19% a Piazza Affari.
Nell'ordinanza di arresto di Fiorani c'è scritto che l'ex numero uno di Bpi, contava su una rete di complicità non solo interna alla banca ma politica e istituzionale. Insomma il riferimento alle autorità di controllo è chiaro. E anche se non si muovono accuse precise ai vertici della Banca d'Italia il caso scalata Antonveneta torna a rimbalzare nella politica italiana. E nel mirino finisce ancora lui, il tuttora Governatore di Bankitalia, Antonio Fazio, finito nel registro degli indagati per abuso d'ufficio, ma nonostante questo rimasto incollato alla sua poltrona.
La richiesta di dimissioni viene ribadita in primis dal centrosinistra ma anche dalla maggioranza. «Quando si riversano responsabilità così elevate, politiche e amministrative, vige il principio della responsabilità: quando si perde credibilità e si rischia di farla perdere alle istituzioni che si dirigono, bisogna andarsene»: dice chiaramente il capogruppo dei Ds alla Camera, Luciano Violante.
Poi tocca all'Udeur che, per bocca di Clemente Mastella chiede a Fazio «un piccolo atto di coraggio a favore della comunità nazionale» perché, la vicenda dell'arresto Fiorani getta «un grave e ulteriore discredito sul nostro Paese sul piano internazionale».
Per quanto riguarda Fiorani, un primo momento di verità e di confronto anche con gli altri altri vertici della Bpi coinvolti nella vicenda e finiti in custodia cautelare, arriverà sabato quando l'ex numero Uno di Bpi verrà interrogato dai magistrati. Lo stesso giorno di Fiorani i magistrati sentiranno anche l'ex direttore finanziario della popolare lodigiana, Gianfranco Boni, mentre venerdì sarà ascoltato il fiduciario svizzero Fabio Conti, gestore del fondo Victoria Eagle. Tutti sono accusati di associazione per delinquere finalizzata all'appropriazione indebita, oltre agli altri reati -- aggiotaggio e insider trading -- per cui era partita l'inchiesta condotta dai pm milanesi Eugenio Fusco e Giulia Perrotti.
giovedì, dicembre 15, 2005
High tech. Voip - Microsoft e MCI, nuovi concorrenti per Skype
Msn di Microsoft e Mci hanno annunciato ieri l'avvio di una collaborazione per allargare il servizio di instant-messaging di Msn anche all'affollato mercato della telefonia via internet.
L'accordo permetterà ai consumatori di effettuare chiamate a 2,3 centesimi al minuto -- tagliando le tariffe che offre MCI -- e accentua la sfida che le chiamate via web pongono all'industria della telefonia vocale.
Microsoft con questa collaborazione entrerà in competizione con le principali società di Internet che offrono servizi di chiamate gratuite o a basso costo via web -- da Skype, controllata da eBay, a American Online di Time Warner e Yahoo Messenger. "L'intento è quello di essere molto competitivi sul prezzo con le società presenti sul mercato", ha detto a Reuters Patty Proferes, vice presidente della società di comunicazione Mass Markets and Corporate Advertising per Mci.
Le due società hanno detto che il nuovo servizio, che si chiamerà Mci Web Calling for Windows Live Call, sarà disponibile attraverso Windows Live Messenger -- l'ultimo nome dato da Microsoft per il suo servizio Msn Messenger, che conta 185 milioni di utenti attivi nel mondo.
Politica e finanza. Indagato Consorte, presidente e ad di Unipol per l'Opa su BNL
di vigilanza. Nessuna conferma c'è, invece, sull'iscrizione dell'altro amministratore di Unipol, Ivano Sacchetti. L'inchiesta giudiziaria, aperta sulla base di un esposto del Banco di Bilbao, l'altro contendente alla scalata a Bnl, punta, tra l'altro, a verificare se Unipol avesse i requisiti, alla luce del proprio statuto, di lanciare un'Opa sull'istituto di credito. Il legale di Consorte Filippo Sgubbi ha detto che al momento non è arrivato nessun avviso di garanzia al suo assistito e che non ha "nessuna informazione su queste e le altre indiscrezioni provenienti da ambienti giudiziari". Nei mesi scorsi i magistrati di piazzale Clodio hanno deciso di esaminare le norme del diritto societario e del diritto civile al fine di accertare se la compagnia di assicurazioni, in base alle norme che regolano la tutela dei propri assicurati, possa estendere la propria vocazione imprenditoriale. Oggi sempre nell'ambito della stessa inchiesta sono stati sentiti due ispettori della vigilanza di Bankitalia - Claudio Clemente e Nicola Stabile - come persone informate sui fatti. I due funzionari di Palazzo Koch avrebbero ricostruito l'intera istruttoria avviata dalla banca centrale sulle procedure che hanno portato Unipol a lanciare l'Opa. Bankitalia tuttavia non ha ancora completato l'istruttoria e dato l'ok fornito invece da Consob e Isvap.
L'iscrizione di Consorte nel registro degli indagati a Roma per il momento ha lasciato indifferente la Borsa. Il titolo della compagnia bolognese è rimasto invariato a quota 2,215 euro.
Video. Super acrobazie
http://video.google.com/videoplay?docid=515642196227308929
High Tech. Voip - Sony lancia "Instant Video Everywhere"
La Sony ha lanciato un nuovo sistema gratuito VoIP con la possibilità di utilizzare una webcam. Il programma è "Instant Video Everywhere" ed è già disponibile per il download dal sito http://sony.glowpoint.com/, ma solo per windows. Sul sito Sony non sono state rese note eventuali future release compatibili con altri sistemi. La concorrenza vera e propria con Skype avrà inizio con la distribuzione di IVE sul nuovo notebook Sony Vaio BX che verrà venduto con telecamera integrata.
Anche IVE infatti consente di effettuare chiamate voce/video gratuitamente con tutti coloro che avranno la stessa applicazione e telefonare su apparecchi convenzionali. Si potrà inoltre disporre di un vero e proprio numero telefonico per un prezzo di $9,95 al mese che ci consentirà di ricevere chiamate da telefoni normali direttamente sul nostro computer.
La novità più grande tuttavia consiste nella possibilità di effettuare vere e proprie videoconferenze grazie all'apporto nel progetto di GlowPoint, leader nel settore di videoconferenza via web.
La notizia si sovrappone con quella annunciata da Skype in merito alla versione 1.5, di prossima uscita, che gestirà anche videoconferenze.
High tech. Anche la Cina entra in competizione per i Dvd di seconda generazione
Non c’è due senza tre. Mentre Blu-Ray e HD DVD si contendono lo scettro dei nuovi DVD di seconda generazione, dalla Cina spunta un terzo formato. Basato parzialmente sulle specifiche dell’HD DVD e sviluppato da un sistema audiovisivo cinese (l’AVS), il formato proprietario ha ricevuto l’investitura ufficiale del Ministero dell’Informazione di Pechino e dovrebbe diventare lo standard nel mercato locale, permettendo alle aziende di risparmiare circa 800 milioni di euro all’anno nel pagamento di royalties. Già oggi il grande paese asiatico è il maggior produttore mondiale di dispositivi ottici e distribuisce nel mondo milioni di lettori DVD a basso prezzo. Le aziende produttrici sono tuttavia obbligate a pagare una significativa fetta di royalties per ogni modello venduto. Una zavorra economica che il governo di Pechino intende eliminare in vista del decollo del settore dei DVD ad alta definizione, aumentando ulteriormente la competitività della sua industria hardware sui mercati internazionali. Tutto questo mentre Blu-Ray e HD DVD continuano a sgomitare per partire in pole position nella corsa al nuovo mercato. Sviluppato da un nutrito consorzio di aziende high tech con Sony al timone, Blu-Ray sembra al momento favorito, grazie a un sistema di alleanze industriali più forti del rivale, soprattutto nel campo dei contenuti (Hollywood, l’industria discografica). L’HD DVD di Toshiba può invece contare su un buon supporto nell’area della Silicon Valley (Microsoft, Intel, HP) e su costi di produzione inferiori. Caratterizzati da memorie giganti (fino a 50GB) e superiori qualità audio/video, i DVD di nuova generazione sono attesi con molta impazienza soprattutto dall’industria cinematografica, che nel 2005 ha registrato una brusca frenata nel mercato dei DVD tradizionali. Molti analisti vedono però il rischio che la presenza di due formati incompatibili tra loro, come Blu-Ray e HD DVD, confonda e raffreddi gli entusiasmi dei consumatori, creando una situazione di stallo che l’ingresso del terzo concorrente cinese rende ancora più complessa.
Video. La ragazza dei sogni
Guardate questo video, chi non vorrebbe avere una ragazza così?
http://video.google.com/videoplay?docid=-7092597087689846900
High tech. Software - Plug-in per videochiamate con Skype
Ho trovato un ottimo plug-in per Skype che permette di effettuare videochiamate. Il programma si chiama Spontania Video4IM, è gratuito, molto piccolo e di facile utilizzo.Per scaricarlo cliccate qui.
Economia. Standard & Poor's: Rating a rischio se non cala il debito
"Nonostante una solida maggioranza, il governo di centrodestra guidato da Silvio Berlusconi e' stato incapace di fare le riforme strutturali messe in agenda, ad eccezione di certe moderate riforme nel campo del mercato del lavoro e della previdenza.", scrive oggi l'agenzia di rating Standard & Poor's (S&P), in un rapporto sull'Italia. Se l'Italia non avviera' una "coerente strategia di riduzione del debito" il prossimo anno il rating a lungo termine del Paese, attualmente fissato al livello AA- potrebbe essere rivisto al ribasso. A sostenerlo e' il responsabile dei rating sovrano sull'Italia di Standard & Poor's, Moritz Kraemer.
L'outlook, attualmente negativo, "potrebbe ritornare stabile se venissero attuate misure strutturali che assicurino un andamento decrescente del ratio sul debito del governo. Contestualmente - ha osservato - il rating a lungo termine potrebbe essere abbassato, nel corso del prossimo anno se non emergono segnali di una strategia di riduzione del debito sostenibile e coerente dopo le elezioni dell'aprile 2006".La leadership di Berlusconi appare in declino"La politica economica e' stata incoerente e soggetta a retromarcie, specie sulla questione dei tagli alle tasse. La leadership di Berlusconi e il ruolo dominante di Forza Italia appaiono in declino", prosegue S&P. Bocciata la recente riforma costituzionale, "complichera' la strade verso le riforme". Tra le cause delle insufficiente performance italiana dal lato delle riforme strutturali, nonche' del controllo di deficit e debito pubblico, S&P cita l'abitudine, ripetuta da numerosi governi anche nel passato, "di affidarsi a misure una tantum" e l'ccessiva frammentazione del quadro politico. "La mancanza di coesione politica che ha caratterizzato il governo Berlusconi potrebbe ripetersi anche per la coalizione di centrosinistra guidata da Romana Prodi nel caso di vittoria alle elezioni politiche del 2006. Si dovra', infatti, fare affidamento sulla partenership con Rifondazione Comunista", spiega il rapporto.
mercoledì, dicembre 14, 2005
Politica e finanza. Pesanti le accuse nell'ordine di custodia per l'ex ad: "Fiorani capo di un gruppo criminoso"
Decine di perquisizioni sono state eseguite stamattina dalla Guardia di Finanza nell'ambito dell'inchiesta sulla scalata Antonveneta che ha portato ieri all'arresto dell'ex amministratore delegato di Bpi Gianpiero Fiorani. Le perquisizioni riguardano in tutto 37 persone. Tra loro, manager della Banca popolare italiana attualmente in carica o che lo sono stati in passato, compresi il presidente Giovanni Benevento e il vicepresidente del Cda Desiderio Zoncada. Una parte delle perquisizioni sono state eseguite dalla polizia cantonale ticinese. I militi svizzeri, in seguito a una rogatoria della Procura di Milano e su ordine della procura elvetica hanno visitato la Bpl Bank Suisse, nonché diverse società e studi professionali. Nella notte le Fiamme gialle avevano invece completato alcuni accertamenti di rito presso le abitazioni di Fiorani e delle altre persone colpite dall'ordine di custodia cautelare emesso dal gip di Milano Clementina Forleo. L'ex amministratore di Bpl è ora rinchiuso nel carcere di San Vittore con le accuse di aggiotaggio, associazione per delinquere insider trading, truffa aggravata e appropriazione indebita. Il quadro accusatorio che emerge nei suoi confronti dal dispositivo di custodia cautelare è davvero pesante. Fiorani, scrive il giudice Forleo, "costituiva, promuoveva, organizzava e dirigeva l'associazione criminosa" ed era lui che individuava "le operazioni immobiliari e finanziarie, dalle quali trarre illeciti profitti". Inoltre, si legge sempre nell'ordine di arresto, si sarebbe occupato "per il tramite dei suoi uomini di fiducia delle trattative, anche occulte" per l'acquisizione della svizzera banca Adamas e la dismissione degli asset immobiliari del gruppo Bpl. Trattative dalle quali "conseguiva per sé e per altri ingenti profitti". Dalla ricostruzione della procura emerge anche che gran parte dei soldi frutto delle appropriazioni indebite effettuate da Fiorani e dal suo entourage andavano a politici nazionali.
High tech. Sblocco telefonini 3: 94 indagati
Da: http://www.giornaletecnologico.it/telefonia/200511/29/438b40810789e/
Sbloccare i videofonini Tre, bypassando il blocco imposto dall’operatore, è illegale. Chi si “diletta” a forzare i terminali commette il reato di “violazione eaccesso abusivo a sistemi informatici e del diritto d’autore”. Ne sanno qualcosa le 94 persone scoperte e denunciate dalla Polizia Postale che grazie all’operazione “Unlocking” hanno sgominato un mercato che sembra ormai essersi diffuso in tutto lo stivale.L'operazione, stando a quanto riferito dagli agenti, è nata da un banalissimo controllo effettuato a carico di un cittadino residente in provincia di Bari. La persona, la cui identità è al momento tenuta riservata, per poche decine di euro garantiva ai clienti l’eliminazione del blocco Tre con ovvi danni per l’operatore. A seguito delle indagini, secondo quanto riferito dalle forze dell'ordine, "è stata data esecuzione ad una lunga serie di decreti di perquisizione domiciliari a carico di individui residenti in varie regioni italiane". Gli accertamenti hanno permesso agli agenti di scoprire anche un sito Internet, ospitato all’estero, tramite il quale gli smanettoni offrivano i propri servigi agli utenti che volevano “liberare” il proprio terminale dal blocco Tre. Nel corso delle perquisizioni gli agenti hanno rinvenuto diversi applicativi e alcuni dispositivi hardware che consentivano agli indagati di accedere al sistema telematico dell'operatore Umts e tramite i quali era poi possibile inoltrare la richiesta di sblocco di un determinato videofonino.
Politica e finanza. Fiorani & Co., "Soldi a politici nazionali"
Soldi rubati perfino ai morti. Caveau svuotati. Denaro sottratto ai piccoli correntisti della Banca Popolare di Lodi. Ma soprattutto la ricostruzione di una rete di interessi e malaffare in cui compaiono tutti i protagonisti della scalate finanziarie dell'anno: Gianpiero Fiorani, Giovanni Consorte, Ivano Sacchetti ed Emilio Gnutti. Ma la frana di confessioni e ammissioni rischia di portarsi dietro anche Stefano Ricucci, Antonio Fazio e una galassia di politici di primo piano su cui la procura sta indagando. L'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Clementina Forleo e consegnata ieri dalla Finanza è soprattutto la storia del nuovo capitalismo rampante italiano, dei furbetti del quartierino: 58 pagine. Tutto comincia dalle dichiarazione di Egidio Menclossi e da numerosi esposti giunti alla procura. È a questo punto che si presenta D. P., regional manager di Bpi. L'arrivo in procura del testimone segna la svolta dell'inchiesta: "Il 7 ottobre 2005 - è scritto dell'ordinanza - in Procura il testimone racconta di aver avuto incarichi fiduciari per conto di Gianpiero Fiorani fino all'aprile 2004". Gola profonda e i politici. "Gli incarichi a me affidati - spiega Gola Profonda - consistevano anche nel finanziamento tramite operazioni strategiche di uomini politici di livello nazionale". I nomi sono stati "omissati" dalla Procura in quanto le indagini delicatissime sono in corso. In particolare ci sarebbe stato un personaggio romano incaricato di segnalare i politici da pagare. Consorte, Gnutti e soci. Il nome di Giovanni Consorte, il numero uno di Unipol, è uno di quelli che compaiono più di frequente. A pagina 16 del provvedimento si ricorda che Fiorani e soci contavano "sull'appoggio di importanti finanzieri, tra cui Consorte, Sacchetti e Gnutti". Ma è lo stesso Gianpiero a scaricare gli ex compagni di scalata: "Fiorani durante gli interrogatori afferma di aver organizzato la scalata insieme con Gnutti con cui aveva progettato di far confluire i pacchetti di azioni in "mani amiche" che ovviamente non avrebbero dovuto entrare formalmente nel patto sennò sarebbe scattato l'obbligo di Opa". Poi tocca a Consorte: "Anche Consorte viene indicato da Fiorani come soggetto che aveva partecipato alle iniziative, acquisendo ulteriori azioni Antonveneta oltre a quelle già in possesso fino al 3,5%". Quindi l'affondo: "Consorte era considerato fidato perché aveva già collaborato nell'operazione E-Archimede". Ma il passaggio più pesante per Consorte e Sacchetti è a pagina 41. Qui si parla di denaro sonante: i due finanzieri avrebbero ottenuto fidi "per 4 milioni di euro senza garanzia con operazioni parallele e sovrapponibili per operare su opzioni put su Stm, Alleanza, Generali, Enel e Autostrade con guadagni per 1,7 milioni di euro ciascuno".
Le mani sulla banca. "Dagli accertamenti della Procura e della Banca d'Italia - scrive Forleo - emerge che, da anni, Fiorani e soci si erano impadroniti del controllo totale dell'istituto utilizzandolo sia per acquisire il controllo di altri istituti (Popolare di Crema), ma anche e soprattutto per acquisire ingenti vantaggi patrimoniali in favore proprio e di terzi, gestendo e operando in pieno arbitrio, nell'assoluta assenza e nella presumibile complicità di organi interni, esterni e soprattutto istituzionali". I proventi delle operazioni finanziarie sui conti privilegiati erano divisi così: due terzi alla banca (e di qui finivano anche ai politici), un terzo ai correntisti. Il ruolo di Fazio. A mettere nei guai Fazio sono soprattutto le affermazioni di Luca Simona, vicepresidente di Summa Sa., società utilizzata da Fiorani proprio per conquistare la Crema. "Fiorani mi aveva detto che l'operazione per l'acquisto della Popolare era sicura e garantita in quanto coperta e voluta da Bankitalia". Ma non era questa l'unica somiglianza tra l'"operazione Crema" e le altre successive. "L'operazione Popolare di Crema sembra presentare caratteristiche assolutamente simili alle scalate successive". Finta italianità. Ma tra le considerazioni conclusive, nel provvedimento c'è un altro passaggio pesante che stigmatizza il "tradimento dei piccoli risparmiatori" e la "difesa pervicace della scalata... i soggetti interessati non potevano essere inconsapevoli, né potevano aver agito per tutelare "tout-court" l'italianità del sistema bancario, volendosi, anzi, dovendosi a tutti i costi con essa proteggere - per evidenti e necessitate alleanze politiche ampiamente emerse durante numerose conversazioni intercettate - chi solo dall'"italianità" del sistema bancario avrebbe potuto continuare a fruire di ingenti e illeciti profitti". Lo spalma-debiti. Fiorani e i suoi, insomma, imperversavano concludendo operazioni su operazioni. Ma non tutto andava sempre per il verso giusto. Capitava che l'"associazione" andasse in perdita. E allora bisognava rimediare. Come? "Spalmando le perdite sui clienti della banca". Clienti inconsapevoli che si ritrovavano d'improvviso un clamoroso "incremento delle spese per commissioni e delle spese varie". In questo modo, scrive il gip, "sono stati provocati ai piccoli risparmiatori della banca danni enormi". La truffa dei morti. Ma non è tutto, perché gli indagati avevano trovato anche un altro modo di spalmare i debiti: i soldi li prendevano direttamente dai morti. "Quando qualche cliente moriva se i parenti non si affrettavano a chiedere indietro i denari contenuti nel conto corrente, loro li incameravano". Il caveau. Ma i sistemi per svuotare le casse della banca erano molteplici e non sempre passavano attraverso abili operazioni sui conti correnti dei clienti. "In qualche caso - è scritto nei documenti notificati agli avvocati - gli investigatori hanno trovato ammanchi direttamente nei caveau della banca". Ricucci & Billé. Massimo Pulcini, il revisore contabile di Magiste (la società di Stefano Ricucci, ndr), interrogato dai pm, dice senza tanti giri di parole: "Garlsson e Magiste (le società impegnate nella fallita scalata alla Rcs, ndr) hanno ottenuto da Bpl affidamenti con tassi fuori mercato. Per quanto riguarda l'operazione di via Lima (il famoso affare da 60 milioni nel quale Billè ha versato subito una caparra da 39 milioni nonostante il rogito sia previsto, forse, nel 2006 al termine della ristrutturazione, ndr) non c'era alcuna giustificazione economica". Il tesoro di Fiorani. Tra un insider trading e l'altro, Fiorani si è garantito la pensione accantonando una vera fortuna. "Secondo quanto è stato possibile stimare, Fiorani avrebbe attualmente un disponibilità di 70 milioni di euro, già messa in salvo".
Politica e finanza. Antonveneta, arresti per Fiorani e altre quattro persone
di Emilio Parodi (Reuters)
Gianpiero Fiorani, l'ex ad della Banca Popolare Italiana da molti media e politici considerato favorito dal governatore della Banca d'Italia Antonio Fazio nelle opa bancarie, è stato arrestato stasera con altre quattro persone, con l'accusa di associazione per delinquere finalizzata all'appropriazione indebita e ad altri reati per cui era partita l'inchiesta condotta dai pm Eugenio Fusco e Giulia Perrotti: aggiotaggio e insider trading. Oltre a Fiorani, le misure interessano l'ex direttore finanziario di Bpi Gianfranco Boni, l'ex consulente della banca Silvano Spinelli e i fiduciari svizzeri Paolo Umberto Marmont e Fabio Massimo Conti, gestori del fondo Victoria & Eagle.Fiorani, dimessosi nei mesi scorsi dalle cariche in Bpi, è fra le decine di indagati, fra i quali l'immobiliarista romano Stefano Ricucci e l'imprenditore bresciano Emilio Gnutti, dell'inchiesta condotta dai pm Fusco e Perrotti con le ipotesi a vario titolo di reato di aggiotaggio, ostacolo alla Consob e insider trading in merito alla tentata acquisizione di Antonveneta da parte di Bpi. Il governatore della Banca d'Italia Antonio Fazio, accusato da media e politici di aver favorito Fiorani, ha sempre respinto le accuse di parzialità ed è rimasto al suo posto nonostante le richieste di dimissioni giunte da più parti. I sindacati della Banca d'Italia che ieri hanno scioperato contro la gestione Fazio, hanno chiesto alla Banca centrale europea di verificare se l'atteggiamento di Fazio, che avrebbe ricevuto dei regali da Fiorani, sia in linea con il codice di condotta per i membri del consiglio direttivo. Secondo il libro di due giornalisti "L'intrigo - Banche e risparmiatori nell'era Fazio" si elencano dei regali che Fazio, moglie, figlio e quattro figlie avrebbero ricevuto da Fiorani. Nella prima fase delle indagini, i pm milanesi avevano puntato l'attenzione su un gruppo di persone che, con affidamenti della Pop Lodi (ora Pop Italiana) avevano effettuato compravendite di titoli Antonveneta per circa 550 milioni di euro. L'indagine si era poi concentrata sui soggetti, alleati della Lodi, per i quali Consob aveva accertato un concerto nell'ambito dell'acquisto di azioni Antonveneta. Le azioni Antonveneta di Bpi e dei "concertisti" sono sotto sequestro della magistratura dal luglio scorso. Bpi si è accordata per la cessione della sua quota Antonveneta agli ex concorrenti di Abn Amro, operazione subordinata al dissequestro dei titoli da parte dei magistrati.
High tech. Voip - Software - Yahoo lancia Yahoo! Messenger with voice.
http://it.messenger.yahoo.com/
High tech. E' nato l'sms che si autodistrugge!
martedì, dicembre 13, 2005
Politica internazionale. Iran, Iraq e Petro-Euro - Il vero obiettivo Usa: IL POTERE MONDIALE
Tratto da: «Il petro-euro scalza il petro-dollaro: è la vera ragione della crisi con l'Iran» Sabina Moranti – “Liberazione”
Willkiam R. Clark, un ricercatore esperto in petrolio, e autore di Revisited - The Real Reason for the Upcoming War with Iraq: a Macroeconomic and Geostrategic Analysis of the Unspoken Truth (Le vere ragioni della prossima guerra contro l'Iraq: un'analisi macroeconomica e geostrategica della verità non detta), afferma: attenti le tensioni geopolitiche fra Stati Uniti e Iran «vanno ben oltre le preoccupazioni per il programma nucleare iraniano, come pubblicamente affermato, ma riguardano molto più plausibilmente il tentativo di Teheran di proporre un sistema di scambio del petrolio basato sul petro-euro». Esattamente come per il conflitto con l'Iraq, scrive Clark, «le operazioni militari contro l'Iran sono strettamente collegate con la macroeconomia e con la sfida alla supremazia del dollaro costituita dall'euro come moneta alternativa per le transazioni petrolifere, una sfida non pubblicizzata ma molto, molto seria». Secondo Clark e numerosi analisti, infatti, più dell'accesso ai pozzi garantito dall'occupazione militare è stata proprio la salvaguardia della supremazia del dollaro all'origine dell'invasione dell'Iraq. Saddam insomma avrebbe firmato la sua condanna a morte non per le sue inesistenti armi di distruzione di massa né tanto meno per i massacri dei civili, quanto per avere deciso di farsi pagare in euro le esportazioni di petrolio. Secondo alcuni insider della Casa Bianca l'operazione Iraq freedom, oltre a stabilire una presenza militare e un governo filo-americano, aveva specificamente l'obiettivo di riconvertire in dollari gli scambi petroliferi iracheni e far passare ai paesi Opec ogni fantasia di transizione all'euro - ovviamente più conveniente in quanto meno svalutato del biglietto verde.
Nel caso dell'Iran, sostiene Clark, la minaccia sarebbe molto più concreta visto che Teheran ha annunciato, per il marzo prossimo, l'apertura di una vera e propria borsa petrolifera alternativa alle uniche due ufficialmente riconosciute, il Nymex di New York e l'Internatonal Petroleum Exchange di Londra, una borsa appunto basata su di un sistema di scambi interamente basato sull'euro e tacitamente appoggiata da altri paesi produttori. Perché sia così grave lo spiega a chiare lettere lo stesso Clark: «Se la borsa iraniana prendesse piede, l'euro potrebbe irrompere definitivamente negli scambi petroliferi. Considerando il livello del debito statunitense e il progetto di dominio globale portato avanti dai neocon, la mossa di Teheran costituisce una minaccia molto seria alla supremazia del dollaro nel mercato petrolifero internazionale». Dal punto di vista esclusivamente economico e monetario, l'avvio di un sistema in petroeuro è uno sviluppo logico visto che l'Unione europea importa più petrolio dai paesi Opec di quanto non facciano gli Stati Uniti e, di fatto, gli europei pagano il petrolio iraniano in euro già dal 2003. Ma una vera e propria competizione fra le due monete, in una borsa indipendente dai desiderata di Washington ma lasciata in balia della proverbiale mano invisibile, è l'incubo della Federal Reserve perché, come scrive Clark «gli Stati Uniti non potrebbero più continuare a espandere facilmente il credito attraverso i buoni del tesoro e il valore del dollaro crollerebbe». La borsa iraniana sarebbe insomma una tappa fondamentale verso il passaggio dell'Opec dai petrodollari ai petroeuro, passaggio facilitato anche dal comportamento delle banche centrali di due giganti, Russia e Cina, che dal 2003 hanno cominciato ad accumulare la divisa europea.
Ambiente. Vertice sul clima - risultati positivi
Il problema del cambiamento climatico è sempre più forte; gli scienziati concordano nel definire quali principali protagonisti l'aumento dei livelli di emissioni di gas a effetto serra nell'atmosfera.
Il protocollo di Kyoto, adottato nel 1997, definisce obiettivi in materia di riduzione delle emissioni per i paesi industrializzati.