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martedì, maggio 16, 2006

La "Mafia" del calcio. Anche Della Valle nella bufera. Le intercettazioni - 3.

Da Repubblica.it.

Diego e Andrea Della Valle volevano cambiare il calcio mandando a casa Franco Carraro e Adriano Galliani. Piano fallito e capiscono che per evitare la serie B devono arrendersi al clan Moggi. Il 21 aprile 2005 Andrea apre la trattativa. Innocenzo Mazzini è l'uomo giusto.

Andrea Della Valle: "Sono preoccupato non riesco a capire l'accanimento degli arbitri verso di noi, questi killer così professionali che ti fanno capire tutto..."

Mazzini: "Il problema è che quelli che comandano non hanno nessuna simpatia per voi, volete fare la guerra ma non so come la potete fare. Dimmi cosa posso fare io".

In una successiva telefonata Mazzini e il dg della Fiorentina, Mencucci, si accordano sulla strategia.

Mazzini: "Diego Della Valle viene a Coverciano in una stanzina riservata e gli dice: "Caro Paolo Bergamo guarda che noi forse abbiamo sbagliato però siamo la Fiorentina, siamo i Della Valle, siamo persone perbene, da voi, noi vorremmo essere tutelati".
Quando tu hai fatto questo basta e m'avanza, però se non lo fai ti vanno in c.... Io non ho da dirti altro. Caro buco, gli dici al tuo capo, ti telefonerà tizio... "

Mencucci: "Siamo disposti a fare un patto d'onore che noi non incideremo per cambiamenti nel mondo del calcio".

Per Bologna-Fiorentina viene designato Bertini, la partita finisce 0-0. Mazzini fa una battuta a Mencucci. "Vi cerca l'ufficio indagini....". Poi i viola vengono sconfitti dal Milan e De Santis non aiuta.

Moggi: "L'arbitro vi ha fatto un c..., così ma noi abbiamo fatto casino per voi".

Della Valle: "Siamo sotto schiaffo, con certa gente più che prenderci un caffè che posso fare?"

Moggi: "Prendici un cappuccino, ti devi incazzare, una scrollatina a settimana".

Della Valle: "Ma lo facciamo in privato o no?"

Moggi: "Sì, ma pensiamo a salvà la Fiorentina".

Poi sempre la stessa sera Diego Della Valle chiama Bergamo.

Della Valle: "Non l'ho mai chiamata prima, non conoscendola, perché non sapevo neanche che uno potesse alzare il telefono e chiamarla. Più di una volta abbiamo avuto la voglia di capire un po' certe cose ma non l'ho mai fatto solo per quello, altrimenti avrei chiamato anche prima, insomma...".

L'iniziativa di Diego Della Valle in teoria funziona: la Fiorentina vince in casa del Chievo 2-1.

Mazzini: "Ti lamenti ancora?"

Mencucci: "Ho imparato, eccome se ho imparato".

Mazzini: "Quando ci si affida a noi... Diglielo ai tuoi amici".

Il 14 maggio il grande incontro: pranzo in un ristorante alle porte di Firenze tra Diego Della Valle, Mencucci, Bergamo e Mazzini. Alla fine, dopo i saluti, mano ai cellulari. Mencucci chiama Mazzini: "Alla grande, meglio di così non poteva andare. Lui di fare il paladino dei poveri s'è bello e rotto i c..., te lo dico io".
Bergamo chiama la segretaria Maria Grazia Fazi: "Se sono vere il 50% delle cose che mi hanno promesso stiamo a cavallo".

Il meccanismo s'inceppa il 22 maggio: la Fiorentina pareggia 1-1 con la Lazio e l'arbitro Rosetti non vede un fallo di mano in area di Zauri. Decisiva l'ultima giornata: il Parma non deve vincere a Lecce. Mazzini e Bergamo mandano l'arbitro più affidabile: De Santis.

Mazzini:
"Se retrocedono succede un casino..."

Della Valle: "Mi raccomando..."

Moggi: "Ci pensiamo noi a salvarti, se lottiamo ce la facciamo".

Bergamo: "Massimo, (De Santis) è tutto a posto?"

De Santis: "Ho parlato con i guardalinee gli ho spiegato un po' velatamente le cose, ci mettiamo in mezzo noi".

Bergamo: "L'importante è che tu vinca".

La Fiorentina batte il Brescia 3-0 e il Lecce ferma il Parma sul 3-3.

Mazzini: "I cavalli boni vengono sempre fori. Le nostre pedine funzionano sempre, l'operazione chirurgica è stata perfetta".

Della Valle: "Certi errori non li faremo più".