High tech. Anche la Cina entra in competizione per i Dvd di seconda generazione
Da: lastampa.it
Non c’è due senza tre. Mentre Blu-Ray e HD DVD si contendono lo scettro dei nuovi DVD di seconda generazione, dalla Cina spunta un terzo formato. Basato parzialmente sulle specifiche dell’HD DVD e sviluppato da un sistema audiovisivo cinese (l’AVS), il formato proprietario ha ricevuto l’investitura ufficiale del Ministero dell’Informazione di Pechino e dovrebbe diventare lo standard nel mercato locale, permettendo alle aziende di risparmiare circa 800 milioni di euro all’anno nel pagamento di royalties. Già oggi il grande paese asiatico è il maggior produttore mondiale di dispositivi ottici e distribuisce nel mondo milioni di lettori DVD a basso prezzo. Le aziende produttrici sono tuttavia obbligate a pagare una significativa fetta di royalties per ogni modello venduto. Una zavorra economica che il governo di Pechino intende eliminare in vista del decollo del settore dei DVD ad alta definizione, aumentando ulteriormente la competitività della sua industria hardware sui mercati internazionali. Tutto questo mentre Blu-Ray e HD DVD continuano a sgomitare per partire in pole position nella corsa al nuovo mercato. Sviluppato da un nutrito consorzio di aziende high tech con Sony al timone, Blu-Ray sembra al momento favorito, grazie a un sistema di alleanze industriali più forti del rivale, soprattutto nel campo dei contenuti (Hollywood, l’industria discografica). L’HD DVD di Toshiba può invece contare su un buon supporto nell’area della Silicon Valley (Microsoft, Intel, HP) e su costi di produzione inferiori. Caratterizzati da memorie giganti (fino a 50GB) e superiori qualità audio/video, i DVD di nuova generazione sono attesi con molta impazienza soprattutto dall’industria cinematografica, che nel 2005 ha registrato una brusca frenata nel mercato dei DVD tradizionali. Molti analisti vedono però il rischio che la presenza di due formati incompatibili tra loro, come Blu-Ray e HD DVD, confonda e raffreddi gli entusiasmi dei consumatori, creando una situazione di stallo che l’ingresso del terzo concorrente cinese rende ancora più complessa.
Non c’è due senza tre. Mentre Blu-Ray e HD DVD si contendono lo scettro dei nuovi DVD di seconda generazione, dalla Cina spunta un terzo formato. Basato parzialmente sulle specifiche dell’HD DVD e sviluppato da un sistema audiovisivo cinese (l’AVS), il formato proprietario ha ricevuto l’investitura ufficiale del Ministero dell’Informazione di Pechino e dovrebbe diventare lo standard nel mercato locale, permettendo alle aziende di risparmiare circa 800 milioni di euro all’anno nel pagamento di royalties. Già oggi il grande paese asiatico è il maggior produttore mondiale di dispositivi ottici e distribuisce nel mondo milioni di lettori DVD a basso prezzo. Le aziende produttrici sono tuttavia obbligate a pagare una significativa fetta di royalties per ogni modello venduto. Una zavorra economica che il governo di Pechino intende eliminare in vista del decollo del settore dei DVD ad alta definizione, aumentando ulteriormente la competitività della sua industria hardware sui mercati internazionali. Tutto questo mentre Blu-Ray e HD DVD continuano a sgomitare per partire in pole position nella corsa al nuovo mercato. Sviluppato da un nutrito consorzio di aziende high tech con Sony al timone, Blu-Ray sembra al momento favorito, grazie a un sistema di alleanze industriali più forti del rivale, soprattutto nel campo dei contenuti (Hollywood, l’industria discografica). L’HD DVD di Toshiba può invece contare su un buon supporto nell’area della Silicon Valley (Microsoft, Intel, HP) e su costi di produzione inferiori. Caratterizzati da memorie giganti (fino a 50GB) e superiori qualità audio/video, i DVD di nuova generazione sono attesi con molta impazienza soprattutto dall’industria cinematografica, che nel 2005 ha registrato una brusca frenata nel mercato dei DVD tradizionali. Molti analisti vedono però il rischio che la presenza di due formati incompatibili tra loro, come Blu-Ray e HD DVD, confonda e raffreddi gli entusiasmi dei consumatori, creando una situazione di stallo che l’ingresso del terzo concorrente cinese rende ancora più complessa.