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sabato, febbraio 18, 2006

Politica. Calderoli si è dimesso.

Da Repubblica.it.

Il ministro delle Riforme Istituzionali Roberto Calderoli si è dimesso. Le sue dimissioni, giunte all'indomani dell'assalto al consolato italiano di Bengasi erano state chieste dall'intero governo e da tutta l'opposizione. Il ministro, sotto accusa per aver indossato in tv una maglietta con le vignette su Maometto, dopo un pressing continuo ha gettato la spugna. La decisione di Calderoli è stata comunicata dopo un incontro che si è tenuto nella tarda mattinata a Gemonio a casa del leader leghista Umberto Bossi: c'era anche il ministro del Welfare Roberto Maroni. Poco prima erano risuonate le parole del presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi che aveva chiesto "comportamenti responsabili" a chi ha "responsabilità di governo". Per Ciampi la linea "chiara" dell'Italia è quella del "rispetto dei credi religiosi e dei culti di ogni popolo". Poco dopo queste parole, sono arrivate le dimissioni di Calderoli. "Non intendo consentire ulteriormente la vergognosa strumentalizzazione che in queste ore viene fatta contro di me e contro la Lega Nord anche (purtroppo) da esponenti della maggioranza: per questi motivi ho rimesso il mio mandato di ministro delle Riforme Istituzionali nelle mani del presidente Berlusconi, per senso di responsabilità e non certo perché sollecitato da maggioranza e opposizione", ha poi detto Calderoli.
Il comunicato. Nell'annunciare le dimissioni, Calderoli ha però ancora una volta giustificato il proprio comportamento: "Nelle ultime settimane - si legge nella dichiarazione scritta con la quale ha comunicato la propria decisione - abbiamo assistito a manifestazioni di inaudita violenza in molti Paesi musulmani contro sedi di rappresentanza di Paesi occidentali (Danimarca, Inghilterra, Norvegia, Usa, ecc.) culminati con l'uccisione del sacerdote e il massacro di suore e civili, colpevoli solo di professare una religione diversa dall'Islam".
"Questo vero e proprio attacco all'Occidente - si legge ancora nel comunicato - mi preoccupa molto e dovrebbe preoccupare tutti coloro che hanno responsabilità di governare il pacifico vivere tra culture diverse. Nei giorni scorsi ho espresso a modo mio la solidarietà a tutti coloro che sono stati colpiti dalla cieca violenza del fanatismo religioso e per questo io e la Lega Nord siamo finiti sul banco degli imputati". "Ma non è mai stata mia intenzione - ha chiarito il responsabile delle segreterie nazionali leghiste - quella di offendere la religione musulmana nè di essere di pretesto alla violenza di ieri. Non intendo tuttavia rinunciare alla battaglia per affermare i valori in cui credo, quelli che mi hanno tramandato i miei genitori e i miei nonni, vale a dire gli insegnamenti della religione cristiana e di essere un uomo libero". "Nonostante le minacce di morte che mi sono arrivate in questi giorni continuerò a lottare per i valori in cui credo - ha concluso Calderoli - e chiedo che il programma della Cdl ponga al primo punto il riconoscimento delle radici cristiane della millenaria storia dell'Europa, che devono prevalere su ogni forma di interesse economico che non tenga presenti i diritti e la libertà dei popoli".