Politica. La Legacoop denuncia Berlusconi - Premier indagato per diffamazione.
Da Repubblica.it.
Il presidente della Lega Nazionale delle Cooperative e Mutue, Giuliano Poletti, ha denunciato per diffamazione il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. La denuncia, presentata questa mattina alla procura di Roma dalll'avvocato Fausto Tarsitano, riguarda un'intervista tv del 3 febbraio al programma "Omnibus", su "La7": Berlusconi segnalò il caso di una cooperativa della regione Campania "che aveva avuto finanziamenti legati alla camorra". Il premier è stato iscritto poco dopo dalla procura di Roma nel registro degli indagati: si tratta di un atto dovuto poichè il suo nome è espressamente citato nella querela. E pertanto, ha spiegato Berlusconi a margine di una conferenza stampa, non è stata inviato alcun avviso di garanzia. "Non arriva un avviso di garanzia perchè c'è una querela di parte", ha sottolineato Berlusconi, aggiungendo che la Legacoop "non sa come rispondere ed ha presentato querela perchè non sa come salvare la faccia". Poletti nella denuncia ha ricordato che nell'intervista fatta nel programma 'Omnibus' il presidente del Consiglio ha fatto precise dichiarazioni a proposito dei finanziamenti che avrebbe avuto la cooperativa della Campania. Dichiarazioni che, secondo il denunciante, contengono gravi accuse senza fondamento. Berlusconi nella trasmissione ha anche citato, a dimostrazione delle proprie dichiarazioni, la procura della Repubblica di Napoli. Ma la stessa procura, si legge nella denuncia, "di fronte ad accuse così gravi ha fatto una secca smentita sottolineando che quei processi si sono conclusi con le assoluzioni dei dirigenti delle Cooperative e non con prescrizioni tranne che per un unico capo di imputazione".
"Nelle motivazioni delle sentenze - si legge nella denuncia - i giudici, ponendosi in contrasto con le tesi d'accusa, ritennero che i dirigenti coop erano da considerare come vittime e non complici delle infiltrazioni dei clan nel sistema dei subappalti". Nel suo intervento televisivo, invece, il premier aveva detto come dalla lettura delle carte processuali fosse indiscutibile che "quei finanziamenti venissero dalla camorra", per poi aggiungere che "soltanto il trascorrere del tempo della prescrizione per la lentezza, secondo me voluta apposta su questo processo, ha impedito che ci fosse una condanna. Però di condanne di connivenze tra organizzazioni della criminalità organizzata appunto e delle cooperative ce ne sono diverse", aveva concluso Berlusconi. Per Poletti le dichiarazioni rese dal presidente del consiglio "appaiono di enorme gravità. Non solo perchè la notizia della collusione fra camorra e cooperative è stata data dal premier, autorità a cui si dà credito per via dell'alta funzione che esercita ma anche perchè l'on. Berlusconi ha soggiunto di aver letto le carte del processo, di averle direttamente e personalmente esaminate per cui il suo 'dictum' ha avuto una efficacia poderosa".
Il presidente della Lega Nazionale delle Cooperative e Mutue, Giuliano Poletti, ha denunciato per diffamazione il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. La denuncia, presentata questa mattina alla procura di Roma dalll'avvocato Fausto Tarsitano, riguarda un'intervista tv del 3 febbraio al programma "Omnibus", su "La7": Berlusconi segnalò il caso di una cooperativa della regione Campania "che aveva avuto finanziamenti legati alla camorra". Il premier è stato iscritto poco dopo dalla procura di Roma nel registro degli indagati: si tratta di un atto dovuto poichè il suo nome è espressamente citato nella querela. E pertanto, ha spiegato Berlusconi a margine di una conferenza stampa, non è stata inviato alcun avviso di garanzia. "Non arriva un avviso di garanzia perchè c'è una querela di parte", ha sottolineato Berlusconi, aggiungendo che la Legacoop "non sa come rispondere ed ha presentato querela perchè non sa come salvare la faccia". Poletti nella denuncia ha ricordato che nell'intervista fatta nel programma 'Omnibus' il presidente del Consiglio ha fatto precise dichiarazioni a proposito dei finanziamenti che avrebbe avuto la cooperativa della Campania. Dichiarazioni che, secondo il denunciante, contengono gravi accuse senza fondamento. Berlusconi nella trasmissione ha anche citato, a dimostrazione delle proprie dichiarazioni, la procura della Repubblica di Napoli. Ma la stessa procura, si legge nella denuncia, "di fronte ad accuse così gravi ha fatto una secca smentita sottolineando che quei processi si sono conclusi con le assoluzioni dei dirigenti delle Cooperative e non con prescrizioni tranne che per un unico capo di imputazione".
"Nelle motivazioni delle sentenze - si legge nella denuncia - i giudici, ponendosi in contrasto con le tesi d'accusa, ritennero che i dirigenti coop erano da considerare come vittime e non complici delle infiltrazioni dei clan nel sistema dei subappalti". Nel suo intervento televisivo, invece, il premier aveva detto come dalla lettura delle carte processuali fosse indiscutibile che "quei finanziamenti venissero dalla camorra", per poi aggiungere che "soltanto il trascorrere del tempo della prescrizione per la lentezza, secondo me voluta apposta su questo processo, ha impedito che ci fosse una condanna. Però di condanne di connivenze tra organizzazioni della criminalità organizzata appunto e delle cooperative ce ne sono diverse", aveva concluso Berlusconi. Per Poletti le dichiarazioni rese dal presidente del consiglio "appaiono di enorme gravità. Non solo perchè la notizia della collusione fra camorra e cooperative è stata data dal premier, autorità a cui si dà credito per via dell'alta funzione che esercita ma anche perchè l'on. Berlusconi ha soggiunto di aver letto le carte del processo, di averle direttamente e personalmente esaminate per cui il suo 'dictum' ha avuto una efficacia poderosa".