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venerdì, febbraio 10, 2006

Politica. L'Authority multa Retequattro per la trasmissione Liberitutti dove era ospite il Premier.

Da Metro News.

Multa da 150.000 euro a Rete 4 per la trasmissione 'Liberitutti' che ha ospitato Silvio Berlusconi. Lo ha deciso l'Authority per le Tlc. La Commissione Servizi e Prodotti dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, presieduta da Corrado Calabrò, relatore Michele Lauria, si legge in una nota, "ha deliberato a maggioranza di irrogare una sanzione pecuniaria di 150.000 euro a Rete4 per le violazioni commesse nella trasmissione Liberitutti, andata in onda il 4 febbraio scorso, e ha imposto alla stessa rete l'obbligo di dare informazione adeguata della violazione nella medesima fascia oraria prima della data di convocazione dei comizi elettorali".
Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi critica senza mezzi termini la decisione dell'organismo. L'Authority per le telecomunicazioni "non è più un organo di garanzia, ma è diventato un organo di battaglia politica", dice il premier. "E' veramente uno scandalo che l'Authority non abbia detto nulla nei confronti di Raitre - aggiunge -, che è una autentica macchina da guerra contro gli avversari politici. E' scandaloso che ci sia questa situazione e che poi si prendano iniziative come questa, assolutamente ingiustificate".
A stretto giro la replica del direttore di Raitre Paolo Ruffini. "Mi auguro che cessi questa violenta e ingiusta campagna contro Raitre. Raitre non è una 'macchina da guerra'. E' molto più semplicemente la rete con il più alto indice di qualità, per di più in costante crescita. Così come in crescita sono i suoi ascolti, che la collocano al terzo posto nel 2006 dopo Rai1 e Canale 5, e prima di Italia 1", sottolinea.
Mentre Mediaset si dice "indignata per la pesantezza della delibera dell'Authority per le Comunicazioni contro la quale - annuncia - ricorrerà immediatamente al Tar". In una nota il gruppo del 'biscione' sostiene che "le sanzioni decise, sia editoriali sia economiche, esplicitano nel modo più evidente gli effetti di un provvedimento che riteniamo illegittimo in quanto anticipa solo per Mediaset il regime di par condicio: illegittimo il regolamento, illegittima la sanzione che ne discende".
Sul fronte politico la replica al premier arriva dal presidente dei Ds Massimo D'Alema. "L'ha nominata lui - afferma l'esponente della Quercia - quindi evidentemente saranno delle autocritiche, una volta tanto. L'Autorità delle telecomunicazioni è stata nominata nel corso di questa legislatura". Mentre il segretario dell'Udc, Lorenzo Cesa, invita a non attaccare "le autorità:, non isoliamoci, non inseguiamo i fantasmi".