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domenica, marzo 19, 2006

Economia. Bilancia commerciale - Rosso record nel commercio estero.

Da estense.com.

Aumenta il passivo della bilancia commerciale italiana: nel mese di gennaio 2006, l'interscambio complessivo ha registrato un risultato negativo per 4.162 milioni di euro a fronte di un deficit di 2.299 milioni registrato nel 2005. Lo rende noto l'Istat precisando che si tratta del dato peggiore "da almeno il 1991". A gennaio 2005 il deficit era di 2.299 milioni.Secondo l'Istituto di ricerca, le esportazioni sono cresciute del 10,8 per cento e le importazioni del 18,5 per cento. Nel confronto con dicembre 2005 i dati destagionalizzati indicano in gennaio 2006 una diminuzione dello 0,3 per cento per le esportazioni e un aumento dello 0,3 per cento per le importazioni.Quanto all'interscambio con i paesi Ue a gennaio spetto allo stesso mese dell'anno precedente, l'export è aumentato del 5,4 per cento e l'import del 7 per cento. Il saldo commerciale è quindi risultato negativo per 543 milioni di euro, a fronte di un deficit di 341 milioni registrato a gennaio 2005. Rispetto a dicembre 2005 i dati destagionalizzati registrano una diminuzione dello 0,9 per cento per le esportazioni e dell'1,2 per cento per le importazioni. A gennaio, rivela ancora l'Istat, l'andamento delle esportazioni si mantiene positivo per il nono mese consecutivo e quello delle importazioni si conferma in crescita da tre mesi.Per quel che riguarda la tipologia di beni gli incrementi tendenziali più elevati delle esportazioni si sono avuti per l'energia (più 49,7 per cento) e, in misura meno intensa, per i beni strumentali (più 11,7 per cento) e per i beni di consumo non durevoli (piu' 10,4 per cento). Per le importazioni i maggiori incrementi si registrano per l'energia (piu' 67,4 per cento) e per i beni di consumo durevoli (piu' 22,6 per cento).In particolare nel mese di gennaio 2006 le esportazioni registrano le più elevate variazioni tendenziali per i prodotti petroliferi raffinati (più 46,5 per cento), per i mezzi di trasporto (più 22,9 per cento). Per le importazioni si registrano aumenti in ogni settore di attivita' economica, i maggiori incrementi hanno riguardato i minerali energetici (più 69,4 per cento), l'energia elettrica, gas e acqua (più 66,1 per cento), i prodotti petroliferi raffinati (piu' 55,6 per cento) e i minerali non energetici (più 41,8 per cento). Nell'ambito della sottosezione dei minerali energetici, la variazione tendenziale del valore delle importazioni del petrolio greggio è stata di più 82,2 per cento, mentre quella del gas naturale di più 61,6 per cento.Tra i principali partner commerciali, si segnala un aumento tendenziale delle esportazioni verso la Spagna (più 7,5 per cento), la Germania (più 5,4 per cento), la Francia (più 2 per cento) e una leggera diminuzione verso il Regno Unito (meno 0,8 per cento). Nel complesso dei paesi, i più alti incrementi tendenziali delle esportazioni si sono registrati nei confronti dell'Estonia (più 42,5 per cento), della Lettonia (più 34,1 per cento), del Belgio (più 25,1 per cento) e della Slovacchia (più 24,9 per cento). Le più alte flessioni hanno riguardato, Cipro, Irlanda e Finlandia. Le importazioni dai paesi maggiori partner commerciali sono aumentate dalla Germania (piu' 13,2 per cento), dai Paesi Bassi (piu' 13,9 per cento) e dalla Spagna (piu' 9,2 per cento). Considerando l'insieme dei paesi, gli aumenti piu' intensi delle importazioni hanno riguardato, Repubblica Ceca, Grecia, Svezia e Austria. Le riduzioni più marcate si sono registrate con Cipro, Malta e Slovenia.

FONTE/COPYRIGHT: ADNKRONOS