High tech. Altra vittoria per MPAA - Chiude anche ED2K-it.com.
Da Punto Informatico.
A pochi giorni di distanza dalla dismissione dei server Razorback l'industria cinematografica segna un altro punto a suo favore nella lotta contro la comunità degli utenti di eDonkey2000: ha infatti chiuso i battenti ED2K-It.com, sito di riferimento per milioni di utenti. Una chiusura legata ad una denuncia formalizzata negli States da MPAA, l'associazione americana che raccoglie gli studios di Hollywood.Nessuno al momento conosce l'identità degli amministratori del sito che era pubblicato su server statunitensi e che nel tempo aveva conquistato una crescente audience grazie alla pubblicazione di indici utili alla reperibilità di file della più diversa natura sulla celebre rete di sharing. Anche per questa ragione, la denuncia di MPAA è rivolta contro ignoti, la cui identità è però destinata ad essere rivelata dal procedimento legale che consegue all'esposto.Stando alla denuncia, gli operatori di ED2K-it.com gestivano un sito "attraverso il quale venivano copiati ed illegalmente redistribuiti materiali protetti dal diritto d'autore", in particolare film e show televisivi, il tutto "senza autorizzazione e gratuitamente".Secondo MPAA, dunque, i gestori del sito sono colpevoli non solo di aver favorito la pirateria ma anche di aver lucrato sulla condivisione illegale. Nella denuncia si fa notare infatti che il sito stesso era "arredato" con banner e spazi promozionali che, vista la massiccia utenza del sito, si presume possano aver portato nelle tasche dei gestori introiti di una certa misura.Ad aggravare la pesantezza della denuncia anche un'accusa già in diverse occasioni rivolta dalle major della musica ad altri siti "di settore", ovvero quella secondo cui anche la mera pubblicazione di indici di link si traduce in una induzione a delinquere.Qualora venissero processati e riconosciuti colpevoli, i gestori del sito rischierebbero sanzioni di entità notevolissime ed è dunque probabilmente da ricercarsi in questa eventualità, e nei costi del procedimento, la scelta di chiudere baracca e burattini. Alla chiusura, infatti, è presumibile che seguirà una trattativa extragiudiziale con la stessa MPAA per evitare il processo e "cavarsela" con una transazione economica contenuta.Tutto questo accade in un momento del tutto particolare per il mondo del peer-to-peer: la stessa MPAA ha infatti iniziato ad intraprendere una pesantissima campagna legale contro i siti e le infrastrutture telematiche che a suo avviso consentono alle più utilizzate piattaforme di sharing di prosperare e mantenersi altamente popolari tra le decine di milioni di utenti internet dediti ogni giorno allo scambio di file. Un attacco su larga scala che fin qui ha trovato l'opposizione di due punti di riferimento come ISOHunt e TorrentSpy che, come ricorderanno i lettori di Punto Informatico, hanno già annunciato battaglia, ritenendo di operare nella legalità.
A pochi giorni di distanza dalla dismissione dei server Razorback l'industria cinematografica segna un altro punto a suo favore nella lotta contro la comunità degli utenti di eDonkey2000: ha infatti chiuso i battenti ED2K-It.com, sito di riferimento per milioni di utenti. Una chiusura legata ad una denuncia formalizzata negli States da MPAA, l'associazione americana che raccoglie gli studios di Hollywood.Nessuno al momento conosce l'identità degli amministratori del sito che era pubblicato su server statunitensi e che nel tempo aveva conquistato una crescente audience grazie alla pubblicazione di indici utili alla reperibilità di file della più diversa natura sulla celebre rete di sharing. Anche per questa ragione, la denuncia di MPAA è rivolta contro ignoti, la cui identità è però destinata ad essere rivelata dal procedimento legale che consegue all'esposto.Stando alla denuncia, gli operatori di ED2K-it.com gestivano un sito "attraverso il quale venivano copiati ed illegalmente redistribuiti materiali protetti dal diritto d'autore", in particolare film e show televisivi, il tutto "senza autorizzazione e gratuitamente".Secondo MPAA, dunque, i gestori del sito sono colpevoli non solo di aver favorito la pirateria ma anche di aver lucrato sulla condivisione illegale. Nella denuncia si fa notare infatti che il sito stesso era "arredato" con banner e spazi promozionali che, vista la massiccia utenza del sito, si presume possano aver portato nelle tasche dei gestori introiti di una certa misura.Ad aggravare la pesantezza della denuncia anche un'accusa già in diverse occasioni rivolta dalle major della musica ad altri siti "di settore", ovvero quella secondo cui anche la mera pubblicazione di indici di link si traduce in una induzione a delinquere.Qualora venissero processati e riconosciuti colpevoli, i gestori del sito rischierebbero sanzioni di entità notevolissime ed è dunque probabilmente da ricercarsi in questa eventualità, e nei costi del procedimento, la scelta di chiudere baracca e burattini. Alla chiusura, infatti, è presumibile che seguirà una trattativa extragiudiziale con la stessa MPAA per evitare il processo e "cavarsela" con una transazione economica contenuta.Tutto questo accade in un momento del tutto particolare per il mondo del peer-to-peer: la stessa MPAA ha infatti iniziato ad intraprendere una pesantissima campagna legale contro i siti e le infrastrutture telematiche che a suo avviso consentono alle più utilizzate piattaforme di sharing di prosperare e mantenersi altamente popolari tra le decine di milioni di utenti internet dediti ogni giorno allo scambio di file. Un attacco su larga scala che fin qui ha trovato l'opposizione di due punti di riferimento come ISOHunt e TorrentSpy che, come ricorderanno i lettori di Punto Informatico, hanno già annunciato battaglia, ritenendo di operare nella legalità.