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sabato, gennaio 14, 2006

Politica. Dalla Chiesa e la filastrocca sulla legge Pecorella.

Da Libertà On Line.

Inusuale intervento in rima di Nando Dalla Chiesa nell'aula del Senato per esprimere il "no" della Margherita al disegno di legge sulla inappellabilità. Il senatore ha letto il suo intervento in un'aula divertita e attenta. Ecco un brano del testo: «Bentornati Senatori, dalle feste e dai ristori, tutti insieme per votare la gran legge secolare: la più urgente, la più bella; sì, la legge Pecorella. Ma quant'è curioso il mondo, nel suo gran girare in tondo, che fa nascere d'incanto una legge che può tanto. E la scrive un avvocato per salvare il suo imputato, che poi, caso assai moderno, è anche capo del governo; mentre invece l'avvocato è un potente deputato. Ah, che idea stupefacente, non si trova un precedente. È un esempio da manuale di cultura occidentale che sa metter le persone sopra la Costituzione».L'avvocato Pecorella, chiamato in causa da Dalla Chiesa, ha chiesto un giurì d'onore. «Con riguardo alla poesia (si fa per dire) del senatore Dalla Chiesa - ha detto Pecorella - in cui si afferma che la legge sulla inappellabilità sarebbe stata scritta da un avvocato per salvare il suo imputato e cioè dall'avv. Pecorella in favore del presidente Berlusconi, chiedo allo stesso senatore Dalla Chiesa di presentarsi davanti ad un giurì d'onore per stabilire se questa sua affermazione è vera o falsa». «La proposta di legge sulla inappellabilità è stata presentata alle Camere nell'anno 2002 ed il suo esame è proseguito, senza interruzione, sino alla sua definitiva approvazione. La sentenza di assoluzione del Presidente Berlusconi è del dicembre 2004 e dunque di epoca assai lontana nel tempo. Solo Nostradamus -aggiunge Pecorella- avrebbe potuto prevedere che questa legge sarebbe stata applicabile nel 2006». Per sapere di più sulla legge Pecorella clicca qui.